UN’IMPRESA FILOSOFICA

UN’IMPRESA FILOSOFICA

UN’IMPRESA FILOSOFICA

Di Franco Bolelli

Sì, un’impresa filosofica. È questo che abbiamo l’ambizione di costruire.
Perché il senso dell’impresa -sostanza di valore inestimabile- siamo abituati a identificarlo con l’impresa imprenditoriale, con l’impresa dei grandi gesti memorabili, con l’impresa creativa e progettuale. Mentre impresa e filosofia sono due parole che raramente stanno nella stessa frase: bene, è tempo di rimediare.

Perché oggi la filosofia non può più essere quella che siamo abituati a chiamare filosofia: nulla contro la grande filosofia del passato, ci mancherebbe, ma la filosofia va reinventata come grande, essenziale forza propulsiva.
La filosofia non può che essere filosofia vitale, visione per orientare e valorizzare l’intera nostra esistenza. E non può che essere filosofia sentimentale, sensuale, epica, energetica, erotica, evolutiva.
Oggi l’impresa della filosofia è quella di combinare e fondere l’insostituibile profondità del pensiero con un pensiero istantaneo, pensiero che nasce dal vivo, nell’azione, come un vero colpo di fulmine (senza mai e poi mai ridursi a ricette usa-e-getta che possono soltanto illudere di colmare il bisogno umano di conoscenza immediata).

Perché abbiamo un immenso bisogno di una filosofia che ci dia la consapevolezza e il senso del mondo in cui stiamo vivendo, e del nostro posto in questo mondo. Abbiamo bisogno di una filosofia che abbracci il senso e il metabolismo del progetto vitale, tanto nella sua dimensione al di là del tempo quanto nel tempo in vertiginoso mutamento che stiamo vivendo. E questa visione non ce la possono più dare -è ormai evidente- i modelli di pensiero convenzionali: questa visione ce la può dare soltanto una filosofia che si fa impresa.

Ed eccoci a Venture Thinking, allora. Perché noi sappiamo che un’impresa filosofica può sposarsi in indissolubile matrimonio con l’impresa imprenditoriale. Se crediamo che la filosofia sia estremamente importante per il business, non è perché la filosofia è colta buona intelligente: è perché è vantaggiosa. Ed è vantaggiosa perché può portare una visione più ampia e forte, può motivare sul piano umano e vitale, può unire i puntini che collegano la dimensione umana e quella professionale, può accendere la consapevolezza delle nuove domande e delle nuove risposte che sono necessarie nel mondo in mutamento.

È una sfida reciproca: il business non deve pensare che un po’ di filosofia porti automaticamente a un aumento del fatturato, la filosofia non deve cedere alla pretesa di impartire lezioni astratte e concettuali. È di un processo di crescita condivisa che si tratta, di vera coevoluzione. Dall’incontro con la filosofia il business deve uscire con una irresistibile voglia di costruire, di spingersi oltre, di allargare l’orizzonte, di fondarsi sul senso; dall’incontro con il business la filosofia deve uscire con un prepotente senso dell’impresa.
Perché sì, è una vera impresa, questa che stiamo proponendo.

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